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Comune di Vobbia
- Abitanti: 459
- Indirizzo: Località Vobbia, 29 – 16010 Vobbia (GE)
- Recapiti: Tel 010.939.311 – Fax 010.931.543
- Sito: https://comune.vobbia.ge.it
Vobbia ha rappresentato il crocevia e la frontiera tra i feudi dei Fieschi, degli Spinola e degli Adorno e successivamente tra le province di Genova e di Alessandria. Vobbia sorge su un cuneo di terra alla confluenza dei torrenti Fabio e Vallenzona. È uno dei comuni della Liguria più distanti dal mare e ha numerose frazioni sparse sulle montagne. La vocazione del paese è sempre stata quella agricola, ma gli studiosi non escludono che a Vobbia si praticassero, grazie alla sua posizione di passaggio, anche il somaggio, l’alloggiamento, la ristorazione e il brigantaggio. I boschi di castagno plurisecolari del Pian di Pareto e quelli di faggio e di rovere ricoprono gran parte del territorio che si estende nell’area del parco dell’Antola. L’orgoglio di Vobbia è, il celebre castello della Pietra. Il nucleo originario della costruzione medioevale risale al mille ed è incastonato in una roccia di pietra puddinga. Dall’alto l’edificio domina il paesaggio e nelle giornate di pioggia, nebbia o foschia assume aspetti suggestivi e romantici. Per la sua importanza storica e per la sua oggettiva bellezza, il castello è stato anche teatro di nozze e oggetto d’interesse da parte del cinema italiano. Sotto al castello, lungo la strada provinciale che porta al paese, ci s’imbatte nel leggendario ponte di Zan, costruito intorno al 1250. Alla passerella sono legate storie popolari che accrescono la suggestione del visitatore. La leggenda più famosa narra che il diavolo terminò l’opera della costruzione del ponte in una sola notte prendendosi in cambio l’anima del primo passante. Il castello si può raggiungere anche a piedi da Vobbia, seguendo il “sentiero dei Castellani” che passa a mezza costa sul torrente Vobbia per una lunghezza circa di 3,5 Km. Anche la cultura religiosa ha lasciato in questo territorio tracce notevoli. La chiesetta di San Fermo è uno dei più antichi monasteri della Valle Scrivia e risale al IX-X secolo. Nelle sei parrocchie di Vobbia sono conservati dipinti e affreschi importanti dei pittori della scuola genovese tra cui Luca Cambiaso e Valerio Castello. L’oratorio del paese è un monumento storico davvero singolare. Fondato nel 1632 e intitolato alla Santissima Trinità conserva una statua lignea policroma della Madonna risalente al 1450. All’interno dell’oratorio viene conservata una pergamena del ‘700 dove sono elencati i nomi degli uomini delle due riviere resi schiavi dal popolo di Maometto. Accanto ad alcuni nomi appare la scritta “ riscatto “, nel caso in cui l’offerta fosse servita alla liberazione, o “ rinnegato “ se il prigioniero aveva deciso di farsi seguace di Maometto. Gli affreschi settecenteschi dell’oratorio rappresentanti i santi Felice di Valois e Giovanni di Matha sono sempre molto apprezzati. Grazie alla tradizionale sagra della mostardella, che richiama turisti e valligiani golosi, i salumi di Vobbia rappresentano un prodotto artigianale tra i più apprezzati della Liguria. Genuinità e freschezza caratterizzano anche la produzione di pane, focaccia e canestrelli. Il pane nero del castello è una delle specialità più singolari e gustose. Fino a qualche anno fa, il Palio dei Gampi era una manifestazione da non perdere: i concorrenti percorrevano un tratto ghiaioso del torrente utilizzando i vecchi trampoli che un tempo servivano per guadare il fiume. Nelle notti d’estate, grazie alle iniziative della Proloco di Vobbia, si trasferisce sui monti circostanti un vero e proprio osservatorio astronomico che richiama romantici e appassionati del una delle specialità più singolari e gustose. Fino a qualche anno fa, il Palio dei Gampi era una manifestazione da non perdere: i concorrenti percorrevano un tratto ghiaioso del torrente utilizzando i vecchi trampoli che un tempo servivano per guadare il fiume. Nelle notti d’estate, grazie alle iniziative della Proloco di Vobbia, si trasferisce sui monti circostanti un vero e proprio osservatorio astronomico che richiama romantici e appassionati del genere. IL PONTE DI ZAN Il Ponte di Zan attraversa il Rio Busti poco prima che le sue acque si gettino nel Vobbia circa un chilometro prima del Castello della Pietra. Nei secoli scorsi quando la valle era attraversata da persone che si muovevano a piedi o a dorso di mulo, il vecchio Ponte di Zan era necessario per continuare il proprio itinerario e raggiungere la bassa o l’alta valle, soprattutto quando il greto del Vobbia era impercorribile a causa della piena del torrente. La datazione del ponte non è certa, né vi sono documentazioni utili per risalire alla sua costruzione: in tal senso il nome “Zan”, se risale alle origini medioevali, puó aiutare in questo senso. Poiché Zan é il diminutivo di “Zane “, che in genovese significa Giovanni, si puó ritenere, unendo tradizione e storia, che il costruttore del ponte possa essere stato Giovanni Malaspina marchese di Gavi. IL CASTELLO DI PIETRA Il Castello della Pietra, situato a circa 7 km dall’uscita autostradale di Isola del Cantone, lungo Strada Provinciale n. 5, fu costruito sfruttando due torrioni di roccia conglomeratica ed incastrando tra essi le strutture murarie. La sua costruzione risale intorno al 1100, per volere dei vescovi di Tortona che costruirono un punto di controllo dei passaggi lungo la via del sale. Le prime notizie certe risalgono alla metà del ‘200 quando i documenti riferiscono anche della strada che, attraverso la Val Vobbia, valicava l’Appennino. La struttura che vediamo ora è in realtà il prodotto di numerosi interventi succedutisi nel tempo e dovuti al fatto che il Castello ebbe diversi proprietari: dai Marchesi di Gavi, agli Spino-la fino agli Adorno. Dal 1981 sono partiti i lavori di recupero del monumento che hanno trasformato il rudere in uno spazio espositivo e museale straordinario. La singolarità della posizione, la sorprendente maestria nella costruzione dei corpi murari e delle cisterne per la conservazione dell’acqua, nonché la bellezza dell’ambiernte circostante-rendono il Castello della Pietra un monumento unico nel suo genere. È possibile accedere al torrione principale mediante un percorso che si snoda in parte su passerella in parte su roccia e da qui si può godere una splendida vista sulla Val Vobbia. Il castello costituisce quindi il luogo ideale per una facile e breve escursione nel verde a soli 30 km dal centro di Genova. E’ raggiungibile infatti con un facile sentiero percorribile in circa 20 minuti. Per informazioni e prenotazioni: Ente Parco Antola – tel. 010 944175
Piazza Macciò, 1 - 16012 Busalla (Ge)
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